Nonostante il venerdì 17 susciti sempre qualche preoccupazione anche a chi è poco superstizioso come me, diciamo che oggi le mie condizioni fisiche erano abbastanza buone per afforntare una seduta di interval training. Non avevo molta voglia di stabilire distanze e pertanto ho utilizzato i minuti piuttosto che i metri. Riscaldamento, qualche allungo e sono partito con il primo dei 12x1'.
Tra gli amatori e in realtà anche tra gli addetti ai lavori, si genera sempre confusione nel capire le differenze tra interval training, fartlek e ripetute. Personalmente utilizzo l' IT quando non ho ancora definito il mio ritmo gara, oppure nel periodo dove sono previste gare ravvicinate. L'aspetto fondamentale dell' IT è rappresentato dal tempo di recupero (souplesse o corsa lenta) che non deve mai superare quello della prova veloce. Inoltre il numero delle prove è superiore rispetto a quelle che si corrono nelle ripetute brevi nonostante le distanze siano le medesime (dai 200 ai 400 metri). Il ritmo da tenere nei tratti veloci dell' IT non deve coinvolgere troppo il meccanismo anaerobico mentre nelle ripetute brevi il ritmo è superiore a quello di gara e il recupero può avvenire anche da fermi.
Il fartlek meriterebbe una lunga discussione anche perchè si presta a numerose applicazioni e nonostante sia nato in Scandinavia come allenamento "fai da te", l'evoluzione più importante è avvenuta negli Stati Uniti dove è stato "studiato" a tavolino con ritmi e distanze precise perdendo parte delle caratteristiche originarie. In ogni caso, per essere concisi, il fartlek si differenzia da una seduta di interval training e da una di ripetute brevi, sia per le distanze delle prove (che superano i 400 metri per arrivare anche ad alcuni chilometri), sia per il ritmo dei recuperi che non dovrebbe mai essere inferiore a quello del ritmo lento e arrivare anche al ritmo del fondo medio e veloce.
Buon allenamento a tutti!